mercoledì 26 ottobre 2011

Green Economy in ascensore

Benessere e gioia per chi dimentica la monetina


Verso le nuvole, decollo verticale. O giù in picchiata.
Il consumo degli elevatori è abbastanza contenuto, paragonabile a quello di un grosso elettrodomestico.
L’ascensore lavora duro per noi.
Inconsapevoli, siamo appesi ad un cavo di acciaio che dopo uno strattone iniziale si attorciglia su se stesso.
Chi riesce a rilassarsi è il benvenuto nel mondo delle leggi che regolano il moto rotatorio.
Chi sa ascoltare, proverà le emozioni di un luna park.
Partenza, il peso dell’atmosfera schiaccia.
Arrivo. Il mezzo di trasporto si arresta, non il corpo, che sussulta e salta di una gioia quasi impercettibile, per chi non ha in dono l’animo di un bambino.
Un talento che ci chiarisce di essere noi stessi sommati all’accelerazione iniziale.
È l’adrenalina, si conserva nel nostro essere trascinati, si dissolve; ma le molecole più morbide e periferiche cercano di trattenerla.
A causa del contrappeso la spesa energetica è identica sia in salita che in discesa.
Possiamo conoscerla in 20 secondi moltiplicando:

1) La massa corporea sommata a quella dell’ascensore espressa in Kg.
2) A destinazione, la distanza che separa dal punto di partenza. In metri.
3) L’accelerazione di gravità; un valore pari a 9,81 m/s² in Italia.

La corrente consumata è il risultato della forza appena calcolata fratto i secondi intercorsi dopo aver dato l’ assenso al decollo.
Ciò che otterrete sarà il valore degli elettroni che disperdono la loro carica, cioè fonti consumate per la produzione: fumo e calore.
Inoltre l’inquinamento acustico prodotto è avvertito a grossa distanza.
L’alternativa esiste, fare le scale a piedi.
Le stesse calorie possono diventare fonte di appagante benessere multisensoriale bruciando nelle gambe che fanno spinning sui gradini.
L’allenamento quotidiano ci consente di arrivare a casa con i polpacci tonici e la coscienza verde pulita, rilassati e contenti anche dopo i 90 anni.
Ognuno di noi conosce un arzillo nonnino che si tiene in forma recandosi in visita ad amici e parenti a bordo delle sue scarpe di cuoio.
Con le innovazioni da ginnastica ai piedi i ragazzi saltano il più in alto possibile per dimostrare virilità. Previo controllo dei lacci, mani libere, inspirazione profonda, occhi spalancati, due bicchieri d’ acqua, dieta equilibrata e molleggiamento delle articolazioni; finestre chiuse in caso di pioggia,...Via!
Rallentando si staglia davanti un universo di particolari: astrattismi nelle venature dei marmi, con le loro storie millenarie delle epoche sovrapposte in valli e montagne, affreschi, frettolose dichiarazioni d’amore, tags, ce n’è per tutti.
Salendo il ritmo si fa affannoso, ripetitivo, gratificante. Poieutica allo stato puro, eros e thanatos.
Anche alzare le ginocchia tutti i giorni ha un grosso impatto in termini di prevenzione.
Importante tanto quanto l’accurata ricerca di carie ed imperfezioni della dentatura, che avviene di solito allo specchio dell’ascensore in solitudine, od in compagnia di sconosciuti imbarazzati.
Le scale non sono il luogo ideale per abbassare lo sguardo più di un istante quando incrociamo qualcuno, c’è in gioco qualche scontro (di opinioni) con i nostri condomini sull’impatto ambientale di un viaggio in ascensore.
Con l’afa le gocce imperlano la fronte? La doccia che ci aspetta è quella di casa nostra.
Chi dovesse appassionarsi questa pratica può partecipare alle gare di resistenza che si tengono nelle rampe dei grattacieli newyorkesi.
Buona scalata.

domenica 9 ottobre 2011

Cotton fioc: la soluzione

Il costo ambientale della sterilità

I cotton fioc sono disponibili in versione ecocompatibile.
Cartone riciclato a formare l’asta e cotone proveniente da agricoltura biologica.
La strategia oggi prevede la riduzione a monte dell’impatto, ma la transizione sarà lenta.
La lotta contro gli inquinatori domestici dura da anni.
Chi getta i famigerati bastoncini colorati nel vaso fa strage di cetacei.
Queste persone spesso agiscono inconsapevolmente, informarli è una priorità per la salvaguardia della biodiversità del mare.
Quindi è bene ricordare che per gli ambientalisti il cotton fioc è un simbolo di devastazione ambientale prima ancora che una causa di inquinamento dell’ecosistema marino.
Pesticidi e petrolio per produrli e, dieci secondi per usarli e migliaia di anni per smaltirli
A contestare la loro efficacia sono innanzitutto i medici che avvertono: possono causare perforazione del timpano quando vengono utilizzati per l’igiene del padiglione auricolare.
Ma i danni non finiscono qui. Lo smaltimento della plastica di cui è composta l’asta dovrebbe essere affidato ad un ciclo controllato che termina in una centrale di riciclaggio.
Osservarli sui bagnasciuga significa che sono terminati nelle fecali e da queste direttamente in mare, le griglie dei depuratori non possono nulla contro i suoi 2 millimetri di spessore.
Il noto dispositivo paramedico a questo punto è spinto dalle correnti verso un destino che può terminare con la straziante morte per infilzamento di delfini e tartarughe.
Basta un occhio in più al momento della spesa per salvare le specie in pericolo.