domenica 22 aprile 2012

Ortoterapia

Osservare la natura è un antidoto al dolore. I giardinieri degli ospedali possono migliorare la qualità delle degenze. Gli studi effettuati nell’ospedale dell’Università di Uppsala (Svezia) suggeriscono che la Garden Therapy avrebbe importanti benefici sulla salute dei pazienti e sull’esito del decorso postoperatorio. Nell’ospedale dell’Università di Uppsala gli sforzi sono tesi a migliorare le condizioni dei ricoverati mediante il semplice contatto con la natura. Parte integrante dei ricoveri sono stati gli esperimenti che hanno valutato l’effetto terapeutico dei quadri che rappresentavano scenari bucolici. Per valutare questa affascinante ipotesi centosessanta pazienti in terapia intensiva sono stati divisi in tre gruppi. Al primo sono stati proposti stimoli visivi che rappresentavano alberi, fiumi e foreste. Al secondo gruppo sono state mostrate opere d’arte astratta. Al terzo, che fungeva da controllo, sono stati presentati pannelli bianchi. I risultati dimostrerebbero che i pazienti che potevano danzare con gli occhi tra foglie e ruscelli risultavano significativamente meno ansiosi durante il periodo postoperatorio rispetto a quelli degli altri due gruppi. Inoltre i pazienti che avevano potuto passare del tempo ad osservare alberi ed acqua percepivano meno il dolore, come evidenziato dal fatto che passavano più rapidamente degli altri gruppi da forti narcotici come la morfina ad antidolorifici di potenza media. L’arte astratta invece risulta mediamente ansiogena. Un altro studio ha confrontato le cartelle cliniche di due gruppi di pazienti operati alla cistifellea. Un gruppo aveva una finestra dalla quale si potevano osservare alberi, l’altro si affacciava su un muro di mattoni. Nelle stesse condizioni di età, peso e tabagismo, quelli che potevano giovarsi di una finestra che dava sugli alberi avevano degenze più brevi e soffrivano di minori complicazioni post-operatorie (mal di testa o nausea). L’ambito clinico nel quale l’orto terapia si attesta tra le più efficaci misure d’intervento è quello della cura di sindromi ossessive. Messo in contatto con gli stimoli della natura, il paziente in cura presso un istituto di igiene mentale recupererà rapidamente la capacità di relazionarsi con altri esseri viventi. Seguire l’alternarsi dell’alba e del tramonto regolarizza il suo ritmo sonno/veglia. Seminare, innaffiare e raccogliere impegnano il cervello, fanno sentire il peso delle responsabilità, e fanno del malato un individuo in grado di recuperare funzionalità e ruolo sociale. I suoni degli uccelli, il profumo ed il gusto dei frutti risvegliano le potenzialità sopite degli individui depressi e si mostrano come valide alternative alla sensazione di vuoto che attanaglia in una morsa i pensieri che girano vorticosamente nelle spirali negative.

Nessun commento:

Posta un commento