domenica 22 aprile 2012

Un giardino pensile al Vomero

L’antidoto alla depressione postprandiale è abbondante cibo gratuito di qualità. Venti giardinieri dilettanti stanno trasformando il terrazzo della sede del WWF in un angolo di biodiversità. Hanno piantato otto specie diverse, tra ortaggi e piante aromatiche, in un unico vaso di appena tre metri quadri. Non è tutto. Il cassone, termine tecnico usato per indicare il grosso contenitore rettangolare, è stato riempito a strati alternando rifiuti umidi ed humus. Tra sei mesi gli avanzi di cucina saranno concime e renderanno il cassone ancora più fertile. Mentre aspettano potranno portare in tavola la linfa vitale della materia organica in piena trasformazione, sotto forma di colori e fragranze ottenute rispettando i canoni dell’agricoltura biologica. L’iniziativa si inserisce tra le attività previste in occasione del corso: “L’orto sul balcone” che mira a moltiplicare gli spazi di verde urbano coltivati con erbe edibili da dedicare alla transizione verso un futuro senza petrolio. L’auspicio è che la bellezza dei giardini sui balconi si propaghi come una moda, contagi la massa ingrigita di smog e trasformi le prospettive urbane in giungle di pomodoro e basilico. Il metodo da seguire è il recuperare le conoscenze alla base della cultura contadina per adattarle ad un contesto complesso nel quale milioni di persone condividono gli stessi spazi. Meglio esporre i vasi per il peperoncino a sud, irrigare quando il sole è lontano dallo zenit ed utilizzare menta e rosmarino per tenere lontani gli insetti, ad esempio. Per ottimizzare la fase della semina conviene far crescere i giovani germogli al sicuro in un luogo riparato dalle bizze del clima. Si procederà al trapianto quando fa capolino la quarta foglia.

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