venerdì 23 settembre 2011

Il Mater-Bi® Polimeri italiani per l’ecocompatibilità globale

La plastica biodegradabile che trasforma l’usa e getta in “usa e composta”.


I polimeri sono responsabili del venticinque per cento dei rifiuti depositati quotidianamente nelle discariche. Attualmente il loro destino è quello di accumularsi, una volta raccolti, impedendo la vita ai terreni che li ospiteranno, per mille anni.
Assorbono la radiazione solare ed impediscono la fotosintesi, competendo di fatto con la clorofilla.
Consci della necessità di intervenire per la risoluzione di una evidente idiosincrasia enti governativi e privati hanno investito ingenti capitali nella ricerca di alternative razionali e sostenibili.
Finanziati e diretti verso una plastica biodegradabile, gli scienziati hanno saputo unire mais ed esteri fino ad ottenere il Mater-Bi®.
20.000 tonnellate di piatti e bicchieri ogni anno destinati a sciogliersi in monomeri con capacità fertilizzanti.
Un buon affare per la Novamont, che si rivolge attualmente ad un acquirente eco-responsabile per coprire i costi dell’innovazione.
La capacità di carico degli ecosistemi è alleggerita di un peso superfluo, in questo modo, tanto da rendere il processo produttivo e le leggi della termodinamica il problema più grave per l’ambiente.
Anche a livello industriale, però, il Mater-Bi® consente il risparmio di circa il venticinque per cento di petrolio ed il trenta per cento in meno di CO2 rispetto alle tradizionali fabbriche di stoviglie monouso.

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