venerdì 23 settembre 2011

Tangenziale di Napoli

Tutor in tangenziale: incidentalità -34%, mortalità -55% e miglioramento della qualità dell’aria.


Il limite di velocità della tangenziale di Napoli è di 80 km all’ora dal 9 febbraio del 2009.
Grazie ad un investimento di 900 mila euro la cintura d’asfalto del capoluogo è stata dotata di telecamere a sensori di movimento e spire sottopavimentate, che vengono installate in centro corsia e che hanno il compito di rilevare la classe e la velocità di ogni singolo veicolo transitante.
Un esempio di come l’intervento dell’autorità costituita possa concretamente porre un argine a tragedie inconcepibili.
Le statistiche parlano di una diminuzione del 55% degli incidenti mortali.
Ma la vittoria va celebrata anche valutando gli effetti ambientali del provvedimento.
Un flusso di auto ordinato e costante nelle ore di punta significa una drastica diminuzione delle frenate, causa di emissione di particolato generato dall’attrito tra pneumatici ed asfalto e dal consumo del ferodo.
La possibilità di procedere ad una andatura costante evita brusche accelerazioni e regolarizza la combustione del carburante nei motori.
Osservare decine di auto che ci precedono a velocità identica attiva i cosiddetti neuroni specchio che sono in grado di imitare il comportamento altrui, mentre la tentazione di muoversi più spediti è limitata dalla impossibilità manifesta di superare una invalicabile barriera di acciaio e plastica.
All’altezza degli svincoli i cambi di marcia e l’uso del freno motore non degenerano in sollecitazioni tali da rendere necessaria la sostituzione della frizione.
Anche l’obbligo di viaggiare a velocità moderata in assenza di traffico fa la sua parte nel ridurre le emissioni perché limitare il lavoro richiesto ai motori vuol dire meno propellente.
In caso di incidente spesso l’acquisto di una nuova auto è obbligatorio per svolgere una normale attività lavorativa.
Questo significa l’inquinamento di 200 tonnellate di acqua e la combustione di circa 15.000 litri di combustibili fossili per l’energia necessaria al ciclo produttivo.
In merito ai tempi di percorrenza immaginando di dover coprire tutti i 20 Km del tracciato la differenza tra un veicolo che viaggia ad 80 km/ora ed uno a 100 Km/ora è di appena 5 minuti.
Un periodo di tempo ben speso considerando l’enorme sicurezza che garantisce ed il risparmio in termini economici dato dalla dilazione tra un rifornimento ed un altro.
Inoltre, dato un certo tragitto, ci si muove in tempi simili sia che si usi l’auto sia la metropolitana.
Considerare la qualità della vita come indicatore ecologico, come suggeriscono Bateson et. Al nel libro “VERSO UN'ECOLOGIA DELLA MENTE” di. ci dice che anche il diminuito stress dei fruitori della tangenziale di Napoli va posto come traguardo raggiunto grazie ad una semplice imposizione di una giusta condotta.

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