venerdì 23 settembre 2011

Rifiuti in strada, guidare sicuri durante l’emergenza

Dai cassonetti in fiamme esalano nuvole opache che vanno attraversate chiudendo i finestrini e, potendo, premendo il pulsante che attiva il ricircolo interno dell’aria dell’abitacolo.
Un secondo di prevenzione che ci evita di entrare in contatto con le sostanze irritanti che arrossano gli occhi e causano lacrimazione.
In questa condizione è difficile vedere gli ostacoli. Non bisogna correre verso l’aria pura, l’effetto nebbia potrebbe nascondere insidie inaspettate.
Isolarsi dall’esterno non costringe il nostro apparato respiratorio a difendersi starnutendo. Un meccanismo fisiologico istintivo che avviene ad occhi chiusi, la condizione in cui è più probabile perdere il controllo del volante.
Nelle giornate particolarmente assolate la formazione di percolato rende scivoloso l’asfalto dimezzando l’aderenza delle gomme.
In caso di frenata dovremo stare attenti al fenomeno dell’acquaplaning.
Curvare in corrispondenza di una montagna di spazzatura può ingannare la nostra mente. Incroci che siamo abituati da sempre a considerare sicuri diventano ciechi nel giro di poche ore.
Con i marciapiedi trasformati in discariche i pedoni occupano le corsie di marcia.
Con o senza ABS l’autista coscienzioso deve rallentare a vista, cercando di affidare al freno motore gran parte del lavoro. In questo modo si minimizza il rischio di dover inchiodare su cocci di vetro o buste bagnate.
Girare al largo dai roghi. La possibilità che una parte dei rifiuti possa deflagrare colpendoci è da tenere in seria considerazione.

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