venerdì 23 settembre 2011

Un piccolo pasto per l’uomo…

Le tecniche di coltivazione in assenza di gravità.



Portici, 28 Maggio, pianeta Terra.
Nell’ambito della fiera Mediterraneo e Dintorni la facoltà di Agraria ha ospitato il seminario “porta un fiore nello spazio”, tenuto dalla dottoressa Veronica de Micco, neomamma.
L’immancabile appuntamento annuale per gli amanti della floro-vivaistica e dei prodotti tipici quest’anno si è arricchito di un punto di vista futuribile e carico di speranza.
Oggi le astronavi decollano stipate di cibi liofilizzati e privi di sapore. Altrimenti le gocce d’acqua e di condimento si allontanerebbero dai vassoi danneggiando le delicatissime strumentazioni computerizzate che costituiscono le superfici interne dei moduli spaziali.
Viaggi lontani dall’orbita terrestre, come quelli in programma per la colonizzazione del sistema solare richiederebbero scorte alimentari troppo ingombranti, pesanti e facilmente deteriorabili.
Da qui l’idea di ricreare a bordo un ecosistema artificiale.
L’ideale sarebbe la costruzione di giganteschi cilindri rotanti che riproducano la gravità tramite la forza centrifuga.
Gli esperimenti portati avanti dal suo team di ricerca –lo studio della germinazione della soia in assenza di gravità- sono stati effettuati a 165000 km di altezza.
In queste condizioni le radici crescono in maniera molto disordinata, ma per proteggersi dalle radiazioni ionizzanti le piante sintetizzano quantità di antiossidanti mai osservate in precedenza che potrebbero diventare un elemento centrale nella dieta astrale.
Inoltre i vegetali incamerano lo stress che tocca agli astronauti durante i voli spaziali, nelle video conferenze ne parlano come di animali domestici .

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