venerdì 23 settembre 2011

L’ecovillaggio di Sessa Aurunca

Applicare l’ecologia facendo sistema.


Venti giovani bio-agricoltori hanno deciso di unire le forze.
Vengono da esperienze lavorative diverse: permacoltura, scuola di agricoltura sinergica di Emilia Hazelip, naturalismo.
Hanno voglia di dare riscatto ad una terra martoriata e di riappropriarsi dei colli casertani abbandonati da decenni.
Vivono a pochi passi da Sessa Aurunca. Per raggiungerli basta percorrere una stradina piuttosto pendente dove l’asfalto lascia il posto ad un fondo sterrato via via più ricco di vegetazione spontanea.
Fino a dieci anni fa in questa valle, la Masseria di Monte Ofelio, era visibile solo un rudere abbandonato. Ogni spazio, dal parcheggio all’orto è stato riconquistato riportando alla luce un terreno fittamente ricoperto di rovi.
Il fiume che scorre poco distante ed il bosco in cui è immerso il casolare mitigano il cado intenso, profumando l’aria.
L’obbiettivo che si sono posti nel momento in cui è iniziata la loro esperienza è quello di rendersi autosufficienti.
Possono contare sull’esperienza di un colono ultraottantenne che vive nella stessa valle per scegliere il periodo lunare più adatto alla semina e sulla connessione ad internet per diffondere le loro attività.
L’acqua piovana penetra la collina e sgorga da una sorgente, poi viene raccolta in una grande cisterna scavata nella terra. Passando attraverso le radici degli alberi ed i mattoni porosi viene fitodepurata e può essere utilizzata per irrigare i campi.
I lavori fervono in questo eco cantiere, ma essendo iniziati da poco mancano utili supporti come un sistema di irrigazione a goccia, per cui i ragazzi si alzano ogni mattina alle sei e danno acqua manualmente, usando solo grossi innaffiatoi.
A chi ha provveduto all’irrigazione spetta l’onore di chiudere la recinzione attraverso cui si accede all’orto, un’operazione da svolgere con la massima cura per evitare che gli animali della fattoria rovinino il raccolto.
Tra le varietà di cultivar presenti nell’ecovillaggio spiccano alcune specie antiche di pomodori progenitrici del piennolo, che non si adattano facilmente alla coltivazione intensiva.
Tra le prelibatezze che producono i ragazzi di Sessa Aurunca va senz’altro menzionata la caciotta ottenuta con il latte di capra che deve essere massaggiata durante la stagionatura per migliorarne il sapore.
Per raggiungere la vigna, ancora circondata dall’erba alta, viene adottata una precauzione molto utile in tutte le situazioni nelle quali si fronteggi una natura ancora selvaggia: ci si avventura in molti e percuotendo il terreno con i piedi, vengono messe in fuga le eventuali vipere in agguato.
Il cibo genuino è il biglietto da visita con il quale l’ecovillaggio si interfaccia con le città cercando di entrare in simbiosi con essa.
È dimostrato che l’alimentazione mediterranea, nell’arco di una vita, dona benefici enormi a chi la mette in pratica ma anche un solo pomeriggio dedicato alla cura delle piante o alla raccolta delle nocciole può fare molto per distendere i nervi e migliorare l’umore di un cittadino stressato.
I corsi di permacoltura in programma per settembre avranno quindi contemporaneamente una funzione curativa e terapeutica.
Sarà possibile dormire su letti realizzati in biomateriali o prenotare posti tenda.

Nessun commento:

Posta un commento